In un articolo precedente (Il “padrone” e la Valeria) abbiamo già parlato della scomparsa dell’industriale Michele Ferrero e di una sua intervista , pubblicata postuma, nella quale afferma che la “padrona” della sua azienda è la Valeria, la cliente che “ può decidere del tuo successo o della tua fine”.
Di seguito un secondo passaggio dell’intervista:
«Ecco cosa significa fare diverso da tutti gli altri. Tutti facevano il cioccolato solido e io l’ho fatto cremoso ed è nata la Nutella; tutti facevano le scatole di cioccolatini e noi cominciammo a venderli uno per uno, ma incartati da festa; tutti pensavano che noi italiani non potessimo pensare di andare in Germania a vendere cioccolato e oggi quello è il nostro primo mercato; tutti facevano l’uovo per Pasqua e io ho pensato che si potesse fare l’ovetto piccolo ma tutti i giorni; tutti volevano il cioccolato scuro e io ho detto che c’era più latte e meno cacao; tutti pensavano che il tè potesse essere solo quello con la bustina e caldo e io l’ho fatto freddo e senza bustina. L’EstaThè per dieci anni non è esploso, ma io non mi sono scoraggiato, perché ero convinto che ci voleva tempo ma che l’intuizione era giusta e che la Valeria non sapeva ancora che era quello di cui aveva bisogno. Ma poi se ne è resa conto ed è stato un grande successo. Un unico rammarico: averlo lanciato solo in Italia, ma mi spaventavano con le indagini di mercato e non vollero portarlo in Francia e così oggi il mercato estero è già pieno di concorrenti. E poi ci inventammo uno scatolino morbido e leggerissimo che era una novità assoluta e la cannuccia…».
(La Stampa, 15/2/15)
Quando si legge che l’arma per combattere la crisi è l’innovazione, essa viene associata frequentemente a tecnologie straordinarie che evocano le estrose invenzioni del leggendario Q che appare nei film di James Bond.
La storia di Ferrero dimostra, innanzi tutto, che nuovo non significa necessariamente macchinoso, ma, semplicemente una soluzione a cui nessuno aveva pensato prima.
Inoltre descrive il processo che spesso viene spiegato con la stimolazione di un bisogno latente: “la Valeria non sapeva ancora che era quello di cui aveva bisogno.”
L’intuizione di una soluzione giusta che il cliente non conosce e con la quale deve familiarizzare.
E questo è compito del marketing.